martedì 29 gennaio 2013

Skid Row - "Slave to the grind"


Gli Skid Row con il loro secondo album “Slave to the grind” passano a sonorità decisamente più pesanti rispetto al lavoro precedente e anche i testi delle canzoni sono più complessi. Sebastian Bach & soci intendono infatti criticare la società che li circonda, senza fare distinzioni e il punto di partenza di questa critica è senz’altro la copertina dell’album.

Ma attenzione… l’immagine prosegue all’interno del libretto, quasi a formare un trittico! Ed è soltanto aprendolo tutto che scopriamo per intero il murales dipinto da David Bierk (niente meno che il padre di Sebastian Bach!). Quindi prendete il vostro “booklet”, apritelo e distendetelo davanti a voi!

Sebbene molti personaggi indossino indumenti “moderni” o abbiano con sé oggetti del XX secolo, la scena è ambientata nel Medioevo e si rifà al quadro del Caravaggio “Seppellimento di Santa Lucia” (1608), ma le differenze tra le due opere sono notevoli e fondamentali.


Caravaggio - "Seppellimento di Santa Lucia" (1608 d.C.)
Innanzitutto in “Slave to the grind” il personaggio per cui i becchini stanno scavando la fossa non è ancora morto; il Caravaggio invece dipinge il cadavere della Santa a cui è stata tagliata la gola. Questa decisione di Bierk simboleggia forse la possibilità che ha l’essere umano di “prendere in mano per tempo le redini della sua vita”, di non cadere (o rimanere) nella condizione di “schiavo” ma di diventare, al contrario, “il re del mondo”. Dove per “mondo” s’intende la vita di ciascuno di noi con tutti i suoi progetti e non necessariamente l’arricchirsi e il comandare gli altri. Insomma il riscatto personale è possibile ed è fattibile in qualsiasi momento!
Al contrario, la scelta di Bierk può anche simboleggiare “il tirare le somme” di una persona prossima alla morte, la quale, facendo il resoconto della sua vita, si accorge di avere dei rimpianti. Ormai però è troppo tardi perché la fossa è già pronta…La morte quindi è l’unico vero ostacolo.

A questo proposito in “Slave to the grind” notiamo un personaggio che sbuca dietro la schiena del non-ancora-morto, figura invece assente nel “Seppellimento di Santa Lucia”. Si tratta di un aiutante o di qualcuno che vuole spingerlo nella fossa? Probabilmente simboleggia il ruolo della nostra coscienza nei casi descritti in precedenza.

"Slave to the grind" - copertina frontale + pagina sinistra
Un’altra differenza è l’enorme folla che Bierk aggiunge alla scena, visibile soltanto aprendo per intero il libretto dell’album (come vi avevo suggerito all’inizio!).
La gente arriva da ogni dove e il cupo paesaggio contribuisce ad aumentare il senso di inquietudine. Nel serpentone che si snoda attorno ai protagonisti, potrebbero esserci semplici “spettatori” in processione per vedere chi è il malcapitato di turno, come quando nei secoli scorsi il popolo (nobiltà compresa) scendeva in piazza per assistere all’esecuzione del condannato a morte. Derisione, insulti e giudizi divampavano, quasi volessero sostituirsi alla sentenza del tribunale dell’Inquisizione stesso, che aveva già deciso di “mandare all’inferno il peccatore”.

Tuttavia può anche darsi che Bierk utilizzi la folla per comunicarci un semplice concetto e una verità indiscutibile: quelle persone non sono altro che i futuri ospiti di quella fossa! Sono davvero tanti e tutti in fila ad aspettare il proprio turno perché alla fine questa condizione accomuna tutti quanti (uomini e donne, bambini e adulti e persino il presidente degli Stati Uniti Kennedy…l’avete individuato???). Ognuno di noi infatti in questa vita è schiavo di qualcosa (o di qualcuno) che potrebbe comprometterci e ostacolarci. Ucciderci.

"Slave to the grind" - copertina pagina destra
Bierk inserisce così nella scena diversi oggetti che simboleggiano delle schiavitù: alcune sono “moderne” come il cellulare e la televisione, altre sono “sempreverdi” come la bottiglia di alcool e il sesso (personificato dalla ragazza vestita con bikini e stivali di pelle, alla destra della scena principale...quella l'avevate notata subito, vero?).

Ma è soprattutto la routine di ogni giorno a renderci schiavi con i suoi orari da rispettare e il lavoro da fare. L’unico personaggio che sembra non essere inghiottito da questa folla è il ragazzino alla finestra (lo trovate alla sinistra della scena principale) che pare preoccupato per il malcapitato di turno, come se stesse battendo le mani sul vetro per chiamarlo, ridestarlo. Nella stanza dietro di lui il cielo è azzurro e c’è un prato verde, quindi potremmo ipotizzare che quel ragazzino stia personificando i sogni e i progetti che tutti noi custodiamo e  che dovrebbero sempre riempirci di speranza, determinazione e voglia di agire.

Questa copertina e il libretto intero trasudano quindi di una cruda realtà e non a caso gli Skid Row chiudono l’album con un quesito: “is it all just wasted time?”
Di certo l’ascolto di “Slave to the grind” è tutto tranne che una perdita di tempo….

by ^°^ ViVa Kudlak ^°^

venerdì 25 gennaio 2013

"Dolce Notte"



Solo la Notte possiede l'infinito,
ma di fatto non lo è!
Che amara illusione...

Forse è per questo che auguriamo
una "dolce Notte"
a chi vogliamo bene.

^°^ ViVa Kudlak ^°^

mercoledì 23 gennaio 2013

"Distrazione"


Eterna dannazione,
magra consolazione...
forza, andiamo in stazione!
Ci aspetta un treno
senza destinazione!

^°^ViVa Kudlak^°^

martedì 22 gennaio 2013

Requiem - "Eterna Dannazione"





Nel nero della notte ecco levarsi in cielo una stella, una mezzaluna e un corvo. Ecco la Trinità notturna unirsi in silenzio, dando vita così al logo dei Requiem. Ed ecco che tutto ad un tratto, la stella più luminosa diventa la croce a cui viene appeso il corvo dalle lunghe ali d’angelo…è forse un sacrificio il suo? La mezzaluna come una corona sulla sua testa, lo elegge messaggero indiscusso dei defunti. Luce e ombra si fondono in una cosa sola e i teschi umani si confondono nelle sue zampe. Ma lui messaggero lo è sempre stato: nella Bibbia Noè lo scelse per verificare se le acque si fossero ritirate dopo il diluvio universale; il corvo continuò ad andare e tornare finché le acque non si prosciugarono. A differenza del diluvio, le nere acque della nostra morte non si ritireranno, ma ci inghiottiranno in un’ ”Eterna Dannazione”. Solo che di tanto in tanto, verrà il corvo ad augurarci un po’ di riposo, gracchiando il suo requiem: “Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.”

by ^°^ViVa Kudlak^°^

domenica 20 gennaio 2013

Tesla - "The Great Radio Controversy"


Vista così potrebbe sembrare la copertina di un qualche sussidiario di scienze che usavamo a scuola. Invece quel bambino tutto intento ad armeggiare con un telegrafo è il protagonista della copertina di “The Great Radio Controversy”, secondo e straordinario album dei Tesla. Il discorso scientifico tuttavia non è così lontano perché la band prende il nome proprio da un importante fisico e ingegnere statunitense, di origine slava: Nikola Tesla. Quello che i sussidiari non dicono (e nemmeno alcune enciclopedie ndr) è che Nikola Tesla assieme a Guglielmo Marconi fu protagonista dell’accesa controversia che nacque negli Stati Uniti d’America negli anni ’40 per stabilire chi dei due fosse l’inventore della radio. “The Great Radio Controversy” così venne chiamata la disputa, si concluse nel 1943 quando la Corte Suprema degli Stati Uniti sancì la paternità del brevetto a Nikola Tesla; sentenza che tuttavia non è ancora universalmente riconosciuta. Marconi il 12 dicembre 1901 trasmise il primo segnale oltreoceano e l’evento gli fece guadagnare il pieno credito dell’operazione, nonostante lo stesso Tesla dichiarò: “Marconi è un bravo ragazzo. Lasciatelo continuare. Sta usando 17 dei miei brevetti.”
Se consideriamo poi che la sentenza della Corte Suprema non pervenne mai a Tesla in quanto egli morì in solitudine 5 mesi prima, questo album è un chiaro omaggio della band alla memoria dello scienziato, per rendergli onore e non farlo cadere nell’oblio dell’ignoranza. Tornando al nostro fanciullo in copertina, quale miglior similitudine se non quella tra bambino e scienziato? Entrambi sono curiosi, vogliono sperimentare e hanno bisogno di conoscere. Sono spinti da un interesse puro e istintivo che non dovrebbe mai spegnersi in nessuno di noi. Le onde gialle concentriche che si propagano dalla cuffia intendono forse simboleggiare la musica dei Tesla che grazie alla radio si può propagare e diffondere; oppure identificano la vivace attività del cervello del bambino, concentrato e rapito davanti a quel bizzarro marchingegno. Un vortice di energia insomma che viene immortalato quasi come un fermo immagine degli anni ’50, grazie al colore “seppia” dei disegni. Come una vecchia cartolina che sarebbe ingiusto reputare obsoleta, ma piuttosto intramontabile perché ci dev’essere sempre un po’ di quel bambino curioso in ognuno di noi. 

by ^°^ViVa Kudlak^°^

sabato 19 gennaio 2013

Non solo "copertine"!




Ecco un sabato sera casalinguo (ahah) e innevato che mi fa tornare alla mente una filastrocca che scrissi un anno fa, proprio ispirata dalla neve! Si chiama.....

FIOCCA
Se quando fiocca
è meglio la gnocca,
portatela in una rocca
e sotto a chi tocca!

Riempitele la bocca
con un'albicocca,
sfioratele una ciocca
con la vostra nocca...

Ma non datele della sciocca,
non è una povera allocca!

E' soltanto una bella cocca,
insolita musa di una filastrocca!

by ^°^ ViVa Kudlak ^°^

Schysma - "Imperfect Dichotomy"

Correva l’anno 1054 d.C. quando si verificò lo scisma d’Oriente, ovvero la separazione tra la Chiesa Ortodossa Orientale e la Chiesa Cattolica Romana. In seguito, dopo ben 958 anni, ecco che un gruppo di ragazzi lombardi dà origine a un altro “scisma”, questa volta di tipo musicale. In realtà detto così pare un controsenso, perché il 2012 ha visto infatti l’unione ufficiale di questa band, ma “la divisione” sta all’interno del gruppo perché i suoi musicisti conservano stili e influenze diverse.
La copertina del loro demo d’esordio “Imperfect Dichotomy” ci suggerisce l’idea di quel costante scisma che caratterizza ogni aspetto della vita dell’uomo, primo tra tutti quello eterno tra “bene” e “male”. Un’ampolla di vetro custodisce al suo interno un bocciolo di rosa rossa che sembra tramutarsi in una goccia di sangue. Quel “guscio protettivo” che è la famiglia ha quindi fallito nel suo intento, perché la bellezza di una nuova vita si scontra sempre con la durezza della realtà; la freschezza della gioventù viene contaminata dal marcio di quel mondo adulto fin troppo corrotto. Il dolce profumo dei progetti, dei sogni viene soffocato dall’ipocrisia che quasi sempre prende il sopravvento, poiché dettata dall’istinto di sopravvivenza dell’uomo. Per questi (e altri) motivi i petali della rosa sanguinano e l’ampolla si trasforma in una grande lacrima che avvolge in un abbraccio la goccia di sangue.
 Anche in questo caso il dualismo non manca perché una lacrima, di qualsiasi natura essa sia, racchiude in sé del sangue. Nella lacrima di gioia “il sangue” coincide con la fatica, i sacrifici, le scelte difficili che hanno portato al raggiungimento dell’obiettivo. Una lacrima di dolore invece contiene sangue perché le sofferenze, sebbene vengano elaborate dal cervello, trafiggono inevitabilmente il nostro cuore, che sfoga il suo dispiacere tingendo le lacrime di rosso.
L’immagine scelta dagli Schysma per la copertina è essenziale, di pochi colori e forse di difficile intuizione, ma ci bisbiglia la seguente riflessione: la vita è un fiore che sempre deve profumare d’amore, anche quando rischia di appassire sotto una pioggia di dolore.
by ^°^ViVa Kudlak^°^


venerdì 18 gennaio 2013

Vinnie Vincent - "Invasion"

Vinnie Vincent, meglio conosciuto come “Ankh Warrior” per la sua breve ma significativa militanza nei KISS, fonda i Vinnie Vincent Invasion che nel 1986 pubblicano il disco omonimo. Un’invasione hair metal che preannuncia l’intento del chitarrista sin dall’artwork della copertina: un’astronave in fase di atterraggio è pronta ad invadere una città, di cui spiccano dei grandi palazzi. Il corpo stesso dell’astronave è a forma di “V” (come le iniziali di Vinnie Vincent) ed è rappresentata mentre sta per agganciarsi e incastrarsi perfettamente tra gli edifici. Anche la scelta di colori molto cupi suggerisce il clima di devastazione e sciagura tipico di un’invasione e richiama alla mente i film di fantascienza che tanto hanno spopolato proprio negli anni ’80 (come non citare la saga di Guerre Stellari o l’acclamato Terminator). Inclusi tra questi colori ci sono anche il bianco, il rosso e il blu pronti a simboleggiare forse i colori della bandiera a stelle e strisce USA. Il nostro Vinnie è come se volesse annunciare ai rocker americani la sua imminente invasione, che porterà a termine sebbene non faccia più parte di quella “rock machine” che erano (e sono tutt’ora) i KISS. Anche perché ricordiamoci che l’indiscutibile talento del “Guerriero Ankh” permise ai KISS di riemergere e di fatto rinascere...Insomma il grido di Mr Vincent è chiaro: “ I want you in the VVI army!” 
by ^°^ViVa Kudlak^°^

Una "copertina" è sempre benvenuta!

Benvenuti nel mio blog! A breve caricherò le prime recensioni di copertine che ho scritto fin'ora ...mi piace scrivere degli artisti che ascolto principalmente (hard rock - heavy metal - glam) e che godono già di fama internazionale, ma....adoro anche scoprire e scrivere di nuovi artisti emergenti! ;) Credo che sia riduttivo considerare solo l'aspetto musicale di un album perchè anche la copertina fa parte del lavoro ed è la prima cosa che richiama la nostra attenzione! Quindi....se anche a voi stuzzica l'idea di conoscere qualcosa di più sul vostro gruppo preferito o avete voi stessi un gruppo e volete una recensione un pò diversa dal solito, contattatemi!!!!
^°^ViVa Kudlak^°^